La Società Italiana Pro Segugio "L. Zaccetti" è impegnata da un trentennio, in seminari, in convegni, ma soprattutto in una notevole quantità di prove pratiche di lavoro, a diffondere questa cultura che ci deriva da una vasta letteratura specifica, ma principalmente dalla vera fisionomia del segugio, un cane specialista per natura ed orientato ad assecondare la volontà del canettiere senza perdere la propria peculiarità di cane sagace rotto a tutte le fatiche.
Proprio per queste qualità il segugio e la sua caccia, quando questa è praticata secondo i crismi che le sono propri ed inconfondibili, non dà e non può dare fastidio a nessuno. Tutti coloro che utilizzano il segugio da caccia e che non fanno differenza fra una lepre e un fagiano, a torto dai profani chiamati seguisti, sono bollati da noi come "leprai". Sono pseudo cacciatori dannosi alla selvaggina e inconsapevolmente anche ai loro ausiliari, nuocciono pesantemente al buon nome e alla onorabilità del segugista.
La S.I.P.S. condanna con la squalifica nelle prove i segugi che perseguono selvaggina alata o un mammifero diversa da quella indicata ed invita i propri fedeli associati a denunciare gli inadempimenti alla corretta pratica venatoria segugistica. Infatti il Sodalizio intende depennare tutti gli associati non aderenti con scrupolosità al decalogo del segugista che qui riportiamo.
I
Ricordati che la caccia alla seguita, oltre che un serio impegno etico-sportivo, è dedizione, incremento della fauna selvatica e difesa ad oltranza degli habitat naturali.
II
Il rispetto delle culture agrarie, oltre un omaggio al lavoro dell'uomo, è un atto di onesta all'economia del paese, non dimenticare che l'agricoltore deve diventare il tuo migliore amico e collaboratore.
III
Il segugio è uno specialista nella caccia dei mammiferi selvatici. Segugista! rispetta quindi tutta la selvaggina alata che appartiene ai cani di altra razza.
IV
Scegli uno solo dei mammiferi selvatici consentiti alla caccia nella tua regione, rispetta gli altri e vedrai che il tuo segugio farà altrettanto.
V
Non sparare mai allo scovo, non ti confondere con i tuoi confratelli "codaioli", per questi è un'esigenza, per te una viltà.
VI
La legge dice che la selvaggina è un bene indisponibile dello Stato - per il segugista essa appartiene al segugio che l'ha scovata fino a quando non ne ha esaurita la seguita.
VII
Non dimenticarti di premiare il tuo segugio dopo una buona cacciata ideale; ricordati che per fare una buona muta valgono di più i premi che i castighi.
VIII
Il segugio e ubbidiente ed incline alla sottomissione del canettiere e anche alla volontà e all'azione del guidatolo. I segugi testardi non sono soggetti da segugista ma lo abbassano a livello di lepraio.
IX
Rispetta i tuoi colleghi ed i cacciatori di altra specializzazione venatoria. appropriarsi della selvaggina altrui e disonesto e degradante.
X
Non caricare mai il fucile prima dello scovo; la caccia alla lepre è una caccia a correre di assoluto movimento; ama la tua muta nel rispetto di quella degli altri. Abbi sempre nel tuo comportamento sommo rispetto del galateo venatorio. Non dimenticare mai: "Sei un segugista!"